In un segmento dell’episodio La paura fa novanta dei Simpson, la casa dei Simpson viene gestita da un’intelligenza artificiale che si chiama Ultracasa 3000. Il computer in questione si occupa di tutti i lavori domestici al posto di Marge e offre una comodità senza precedenti a tutta la famiglia. C’è solo una falla: il computer si innamora di Marge e diventa geloso di Homer, cercando di eliminarlo in tutti i modi possibili. In questo episodio di fantascienza, viene illustrata in maniera creativa la funzionalità di una casa intelligente. Forse fin troppo intelligente.
Per fortuna, le nostre case intelligenti non raggiungono queste vette distopiche! Una casa intelligente è realizzabile solo attraverso l’internet delle cose (IoT – internet of things). Cos’è l’internet delle cose e come influisce sulla casa intelligente?
Oggi esploreremo insieme il mondo affascinante delle case intelligenti. Apriamo la porta d’ingresso e addentriamoci: avrai tutte le risposte che cerchi.
Cos’è l’internet delle cose?
Detto in maniera semplice, l’internet delle cose (IoT) è l’insieme di tutti quegli oggetti di uso quotidiano che sono collegati a Internet e in grado di inviare e ricevere dati. Per oggetti si possono intendere numerosi dispositivi domestici, come frigorifero, telecamere, termostato, lampadine LED, lavatrice e via dicendo. Tramite la connessione Wi-Fi e l’uso della tecnologia bluetooth, i dispositivi della casa diventano intelligenti, cioè diventano in grado di collaborare con l’utente della casa e anche tra di loro. Un dispositivo è intelligente anche perché si accorge di un problema e lo notifica al proprietario. IoT è ad esempio quando un frigorifero smart si accorge che le uova sono scadute e allora ti notifica tempestivamente attraverso un’applicazione. Oppure è sempre IoT un sistema di riscaldamento che si attiva una decina di minuti prima del tuo arrivo.
Come questo accade, lo spieghiamo ora in dettaglio.
Funzionamento dell’internet delle cose
Al fine di operare, l’Internet delle Cose richiede l’aggregazione e l’archiviazione di un’enorme quantità di dati. Tuttavia, quale è l’utilità di tutti questi dati raccolti? Dietro la tecnologia c’è sempre un perché. Al fine di garantire un corretto funzionamento e al fine di renderlo veramente vantaggioso per noi, diventa fondamentale elaborare, raccogliere e analizzare grandi volumi di dati in tempo reale (ad esempio provenienti da sensori, semafori e qualsiasi dispositivo IoT connesso), sia in ambito aziendale per migliorare la sicurezza e la produttività, sia in ogni settore e per ogni tipo di oggetto connesso. A tal fine, è necessario integrare sistemi che coinvolgano big data, database NoSQL e dati IoT.
In pratica gli oggetti acquisiscono un ruolo attivo nel loro funzionamento. Una videocamera non si limita più a inviare dati e immagini, ma lo fa in modo intelligente, adattandosi ad esempio alle immagini che riprende, alla temperatura o alla luminosità dell’ambiente circostante. In questo modo, è in grado di adattare il suo comportamento in base a parametri di interesse che possono evolvere nel tempo.
Ma come avviene la trasmissione dei dati, ti starai chiedendo. Ebbene, lo scambio di dati tra un oggetto smart e un database avviene tramite la connessione a internet di un microprocessore integrato nel dispositivo. La comunicazione può avvenire tramite: Wi-Fi, Bluetooth, 4G, 5G e altre tecnologie wireless. Il microprocessore può raccogliere e inviare dati utilizzando sensori e attuatori che interagiscono con l’ambiente circostante. Questi dati possono essere inviati a una piattaforma online o ad altri dispositivi connessi, creando una rete di dispositivi intelligenti.
Vediamo un esempio…
Nel caso di un frigorifero intelligente, quando un dato alimento è scaduto, tramite il microprocessore connesso alla rete domestica, esso invia una notifica al proprietario. Il frigorifero se ne accorge perché è dotato di videocamera integrata e sensori specifici che rilevano il contenuto e la data di scadenza degli alimenti. Nel caso in cui un dato alimento è sprovvisto della data di scadenza, ma presenta i tipici segni della muffa, il frigorifero potrebbe reperire dal database immagini di cibo ammuffito e rendersi conto che è scaduto. Il frigorifero può successivamente inviare una notifica al proprietario tramite un’app sullo smartphone o sullo schermo del frigorifero stesso, segnalando quali prodotti sono da consumare o da eliminare. Addirittura alcuni frigoriferi smart possono automaticamente ordinare online i prodotti mancanti!
Esplorazione di una casa intelligente
Metti piede all’interno di una casa intelligente, dalle linee pulite e geometriche. Il minimalismo vibra nell’aria, dove ogni elemento non solo è pensato con intelligenza, ma gli elementi stessi sono intelligenti. Le luci smart si avviano nel momento stesso in cui batti le mani. Un solo colpo. Inspiri profondamente: l’aria è limpida come quella di montagna. Ti chiedi perché. La risposta è semplice: un purificatore d’aria smart. Può adattare automaticamente il livello di purificazione in base ai dati dei sensori ambientali, monitorando la qualità dell’aria.
Entri in bagno e noti una lavatrice in funzione, senza la presenza di un altro essere umano in casa. Trattasi di una lavatrice intelligente che si può controllare da remoto tramite un’app sullo smartphone, che permette di scegliere il programma di lavaggio, avviare o interrompere il ciclo, monitorare i consumi e ricevere notifiche sullo stato del bucato. Può persino dosare automaticamente il detersivo e l’ammorbidente.
Vai in cucina e un forno a microonde avvia il processo di cottura. Alcuni forni a microonde smart possono anche riconoscere il tipo di alimento e suggerire la modalità più adatta, oppure connettersi a un assistente vocale come Alexa o Google Assistant per ricevere comandi vocali. L’internet delle cose infatti collega più dispositivi della casa tra loro, per massimizzare le comodità e l’efficienza.
Questi sono solo alcuni esempi di come l’internet delle cose possa rendere più comoda e efficiente la vita quotidiana in casa. Ci sono molti altri oggetti che possono essere connessi a Internet per offrire servizi e funzionalità innovative.
Preoccupazioni in merito alla tecnologia IoT
Una delle maggiori preoccupazioni sollevate dai consumatori è la violazione della privacy. Ad esempio con l’altoparlante Alexa c’è il diffuso timore che registri e conservi nella rete conversazioni private, in tal caso le informazioni personali verrebbero compromesse. Potrebbero essere captate da un hacker oppure anche da enti aziendali. Tuttavia, le registrazioni vengono solitamente crittografate e possono essere eliminate dagli utenti. Tra l’altro, i produttori lavorano costantemente per migliorare le misure di sicurezza e protezione della privacy dei dispositivi intelligenti.
Poi tra i timori ci sarebbe l’impatto sociale: si pensa che la tecnologia IoT possa rendere gli utenti troppo dipendenti dalla tecnologia, riducendo la loro capacità critica e gestionale. Questo è un argomento interessante e controverso, perché in effetti se dipendiamo troppo dalle macchine cosa ci resta fare? Sicuramente è un buono spunto per un racconto di fantascienza!
Altri consumatori invece sono preoccupati per il loro impatto ambientale. I dispositivi smart richiedono una grande quantità di energia elettrica per funzionare e una grande quantità di materiali per essere prodotti. Questo comporta un aumento dei consumi, delle emissioni e dei rifiuti che incidono negativamente sull’ambiente e sul clima.
Futuri sviluppi
Secondo le stime elaborate da IOT Analytics, verso la metà del 2022 si contabilizzavano circa 17 miliardi di dispositivi connessi, di cui 7 miliardi appartenenti alla sfera dell’Internet delle Cose. Le previsioni prospettano un aumento significativo entro il 2025, arrivando a ben 22 miliardi di dispositivi connessi. Questo dato, tuttavia, è una stima cautamente prudenziale, come osserva chiaramente IOT Analytics nel suo rapporto State of IoT-Spring 2022, presentato nel mese di maggio.
La crescita delle connessioni IoT risulta attualmente rallentata da una carenza di chip, fenomeno innescato a livello globale dalle restrizioni e chiusure forzate che hanno interessato la Cina durante il periodo della pandemia di Covid-19. Oltre a ciò, altri fattori che ostacolano l’espansione delle nuove connessioni IoT, nonostante la domanda crescente, includono l’inflazione globale e le tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina.
La rivoluzione della casa intelligente presto si estenderà a tutta la città, la cosiddetta smart city. L’internet delle cose potrà rendere le città più intelligenti, sostenibili e sicure, grazie a sensori, telecamere e dispositivi connessi che gestiscono vari aspetti urbani, come il traffico, il parcheggio, l’illuminazione, i rifiuti, l’energia, l’inquinamento, l’emergenza e i servizi pubblici. Ad esempio, in assenza di umani, la città potrebbe decidere di spegnere l’illuminazione di una strada durante la notte, e riattivarla nel caso di auto nei paraggi, per risparmiare sui costi dell’energia. O ancora, i robot netturbini possono comunicare tra loro per pulire le strade, in maniera silenziosa. Per dire, Trombia è un robot silenzioso ad emissioni zero che pulisce le strade di Helsinki durante le ore notturne. Anche noi italiani vantiamo di un robot intelligente, Silver 2: un robot granchio in grado di muoversi agilmente sul fondo del mare e di raccogliere i rifiuti con le sue chele, trasportandoli in una rete interna.
Ecco come l’internet delle cose influisce sulla casa intelligente e in futuro anche sulla città. Questa tecnologia straordinaria rappresenta per l’uomo una comodità senza pari.
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