Elettronica: Amica della Tecnologia, Ma Nemica della Natura?

Vi è già capitato di chiedervi quale sia l’impronta che lasciamo sul nostro pianeta ogni volta che acquistiamo un nuovo dispositivo elettronico? Dallo smartphone all’ultima console per videogiochi, questi gioielli tecnologici passano attraverso un viaggio molto complesso prima di giungere tra le nostre mani. Eppure, proprio in questo percorso nascono delle ripercussioni sull’ambiente che meritano la nostra attenzione.

Cominciamo dalla produzione: la creazione di un gadget elettronico inizia spesso nell’estrazione di materiali preziosi e rari. Pensate all’oro, all’argento, al rame e a un gruppo di minerali denominati “terre rare”. Questi materiali sono estratti da miniere in diverse parti del mondo, spesso con processi che possono risultare dannosi per l’ecosistema circostante – pensate allo scavo intensivo, alle sostanze chimiche utilizzate per separare i metalli dalla roccia, e così via. Questa fase, oltre a danneggiare habitat locali, genera anche una quantità significativa di anidride carbonica e altri gas a effetto serra, contribuendo al cambiamento climatico.

Una volta estratti, questi materiali devono essere trasformati in componenti utilizzabili, un processo che comporta ulteriore consumo di energia e generazione di rifiuti. Ci sono poi le fabbriche dove vengono assemblati i dispositivi elettronici, che utilizzano energia elettrica per alimentare i loro impianti e che, a volte, non adottano le migliori pratiche in termini di efficienza energetica o gestione dei rifiuti.

Dopo la faticosa produzione, il viaggio del prodotto non è ancora finito! I dispositivi devono essere trasportati ai rivenditori o direttamente ai consumatori, il che implica ulteriori emissioni di gas a effetto serra e consumo di combustibili fossili. E una volta che un gadget è nelle mani di un consumatore, ci sono anche l’uso di energia elettrica durante la sua vita operativa e il calore generato, che è un piccolo ma non trascurabile contributo al riscaldamento globale.

Infine, arriviamo al capitolo finale, ma non meno importante: lo smaltimento. I dispositivi elettronici non sono eterni e, quando arrivano alla fine della loro vita utile, devono essere smaltiti correttamente. Purtroppo, molti di questi gadget finiscono in discariche, dove possono rilasciare tossine pericolose come piombo, mercurio e cadmio nell’ambiente. Per fortuna, però, c’è anche il riciclo. Il riciclo dei dispositivi elettronici può ridurre significativamente il bisogno di nuove materie prime e la quantità di rifiuti, ma è ancora una pratica che deve essere migliorata e adottata su larga scala per avere un impatto significativo.

Per ridurre l’impatto ambientale del ciclo vitale dei dispositivi elettronici, possiamo adottare pratiche più sostenibili in tutte le fasi, dalla progettazione alla produzione, dall’uso allo smaltimento. Anche noi, come consumatori, abbiamo un ruolo da giocare; possiamo scegliere prodotti più sostenibili, usarli in modo più efficiente e responsabile e assicurarci di smaltirli attraverso i canali corretti quando il loro ciclo vitale si conclude. In questo modo, possiamo contribuire non solo a ridurre il danno all’ambiente, ma anche a promuovere un’economia circolare in cui meno risorse vengano sprecate in ogni fase del ciclo di vita dell’elettronica.

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