Sembra quasi un paradosso, ma in uno scenario tecnologico che cambia con la velocità della luce, il C, un linguaggio di programmazione nato negli anni ’70, continua a essere una delle competenze più richieste dai programmatori in tutto il mondo. Ma come fa una tecnologia informatica a restare così rilevante dopo tutto questo tempo?
Per capirlo, dobbiamo fare un tuffo nel passato. Il C è stato sviluppato per la prima volta tra il 1969 e il 1973 dai ricercatori Dennis Ritchie e Ken Thompson ai Bell Labs. Questo linguaggio è nato con l’obiettivo di creare sistemi operativi, in particolare Unix, uno dei primi sistemi operativi moderni, e da lì si è diffuso in ogni angolo dell’informatica.
Il C è considerato un linguaggio di programmazione di “basso livello”, il che significa che è più vicino al linguaggio macchina rispetto ad altri linguaggi come Python o Java, e questo gli dona un grande potere: permette al programmatore di manipolare direttamente la memoria del computer e le istruzioni di basso livello, garantendo prestazioni e controllo. È proprio questa capacità di interagire così a fondo con il hardware a rendere C così adatto alla scrittura di sistemi operativi e software ad alte prestazioni.
Inoltre, il C è un linguaggio estremamente portabile, il che vuol dire che programmi scritti in C possono essere eseguiti su diversi dispositivi con minime o nessuna modifica. Questa è una caratteristica fondamentale in un mondo dove abbiamo una varietà enorme di dispositivi elettronici.
Nell’ambiente di sviluppo software moderno, C continua a essere la lingua madre di nuovi e potenti linguaggi. Ad esempio, C++ è un diretto discendente e ha ampliato le capacità del C aggiungendo la possibilità di programmazione orientata agli oggetti, che permette di organizzare il codice in un modo che può essere più intuitivo e riutilizzabile. Altri linguaggi famosi, come Python e PHP, sono spesso implementati primariamente in C.
C’è un motivo in più per il quale il C è difficile da declassare: l’enorme quantità di software esistente scritto in questo linguaggio. Molto codice legacy, che è ancora critico per tante applicazioni, è scritto in C, e mantenere, aggiornare e integrare questo codice richiede conoscenze approfondite del linguaggio.
Infine, la comunità di sviluppatori che si basa sul C è di dimensioni e qualità significative. Molti strumenti, librerie e framework sviluppati in C sono ancora usati e mantenuti attivi da comunità di esperti, contribuendo a rendere il linguaggio sempre aggiornato e funzionale alle esigenze attuali.
Non c’è da meravigliarsi, quindi, che il C continui ad avere un impatto significativo nel mondo della tecnologia. Dall’internet delle cose (IoT), ai sistemi incorporati, fino alle più recenti applicazioni nel campo dell’intelligenza artificiale, la versatilità e l’efficienza di questo linguaggio lo rendono ancora oggi una scelta irrinunciabile per gli sviluppatori che vogliono avere il massimo controllo su hardware e performance.
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