Immaginate una sveglia che, anziché limitarsi a suonare, comunica con la vostra macchina da caffè per farvi trovare il caffè pronto non appena vi svegliate, o una lampadina che potete accendere e spegnere semplicemente parlando. Questo mondo di comodità è reso possibile dall’Internet delle Cose, o IoT (dall’inglese, Internet of Things). Ma come funziona esattamente, e come fanno gli oggetti comuni a diventare intelligenti?
Alla base dell’IoT c’è la connettività. Gli oggetti che prima erano isolati, ora possono comunicare tra loro e con Internet grazie a piccoli sensori e dispositivi di connessione. Questi dispositivi possono essere microchip, modem, sensori di vario tipo e altre forme di tecnologia che permettono una raccolta ed un trasferimento dati costanti.
Prendiamo come esempio la lampadina intelligente. Essa contiene al suo interno un microchip che si collega al vostro router domestico tramite Wi-Fi o un altro protocollo di comunicazione come Zigbee o Z-Wave. Una volta collegata alla vostra rete, potete controllarla tramite un’applicazione sul vostro smartphone o tablet, da qualsiasi parte di casa o anche da fuori casa. Inoltre, dispositivi come Amazon Echo o Google Home, che utilizzano la tecnologia di assistenza vocale, rendono possibile il controllo della lampadina attraverso semplici comandi vocali.
Ma andiamo oltre l’aspetto dell’usabilità e capiamo come queste comunicazioni avvengano a livello tecnico. Il processo inizia con i sensori incorporati che raccogliono dati dall’ambiente circostante, come luminosità, movimento, umidità o temperatura. Questi dati vengono poi trasmessi al modulo di connettività che, a seconda del tipo di dispositivo, potrebbe utilizzare il Wi-Fi, il Bluetooth, il 5G o altre forme di rete per inviare i dati al ‘cloud’, ovvero a server remoti su Internet.
Una volta nel cloud, i dati vengono processati utilizzando algoritmi di analisi e di intelligenza artificiale per prendere decisioni. Nel caso della nostra lampadina, l’algoritmo potrebbe semplicemente ascoltare un comando vocale trasformato in testo da un assistente virtuale e inviare un segnale di ‘accensione’ o ‘spegnimento’ alla lampadina. Questo processo può accadere in pochi millisecondi.
Ma IoT non è limitato alla comodità domestica. Questa tecnologia tiene traccia dei pacchi che spediscono in tutto il mondo, monitora le condizioni delle colture nei campi agricoli, e può persino avvisare i medici in caso di letture anomale in dispositivi medici indossabili.
Un importante fattore da considerare nella Internet delle Cose è la sicurezza. Ogni dispositivo collegato alla rete rappresenta un potenziale punto di accesso per gli hacker. Questo significa che sicurezza e privacy sono cruciali nella progettazione e nell’utilizzo dei dispositivi IoT. Produttori di dispositivi e fornitori di servizi devono garantire che la comunicazione tra dispositivi e cloud avvenga in modo protetto, spesso tramite la crittografia dei dati, per evitare che informazioni sensibili possano essere intercettate o che dispositivi possano essere manomessi da malintenzionati.
In conclusione, l’IoT sta rivoluzionando il modo in cui viviamo, lavoriamo e interagiamo con il mondo che ci circonda. Con un numero sempre crescente di dispositivi connessi, è importante essere consapevoli della potenza ma anche delle sfide che questa tecnologia porta con sé.
COMMENTI