L’intelligenza Artificiale: Come Funziona Questo Cervello Elettronico?

Immaginate di avere un amico che non dorme mai, può leggere milioni di libri in un secondo e ha un’ottima memoria. Questo amico non è un supereroe dei fumetti, ma è ciò che noi chiamiamo “intelligenza artificiale” o IA. Ma cosa significa veramente questo termine e come funziona questa tecnologia che sembra uscita da un racconto di fantascienza?

L’intelligenza artificiale è un campo della scienza informatica che permette alle macchine di imitare alcune capacità del cervello umano. Pensate ad esempio a riconoscere un viso in mezzo alla folla o a giocare a scacchi. Ma come fa un computer, che fondamentalmente è un ammasso di metallo e plastica, a compiere queste azioni?

Tutto inizia con quello che chiamiamo “algoritmi”. Gli algoritmi sono come ricette di cucina per il computer. Dicono al computer esattamente cosa fare e in che ordine farlo. Ma gli algoritmi dell’IA sono un po’ speciali: sono progettati per apprendere da soli migliorando le proprie prestazioni man mano che ricevono più informazioni, proprio come noi impariamo dai nostri errori.

Un tipo di IA molto comune oggi è l’apprendimento automatico, o “machine learning” in inglese. In questo caso, non si dice al computer come fare una cosa passo dopo passo. Invece, gli si dà un grande numero di esempi (chiamati dati) per analizzare. Il computer cerca poi modelli o correlazioni in questi dati per imparare a compiere compiti specifici.

Un esempio può essere un programma di IA che impara a riconoscere foto di gatti. Invece di dire al computer cosa rende un gatto un gatto (i baffi, le orecchie a punta, ecc.), gli si mostrano migliaia di foto di gatti, insieme ad altre migliaia di foto di animali che non sono gatti. Col tempo, la macchina “capisce” da sola quali caratteristiche tendono ad apparire nelle foto di gatti.

Un passo più avanzato del machine learning è il “deep learning”, che si ispira al funzionamento del cervello umano. Qui, i computer usano strati su strati di algoritmi, chiamati reti neurali, che lavorano insieme per elaborare informazioni complesse. Questo è simile a come i neuroni nel nostro cervello lavorano per compiere mansioni complicate.

Prendete Siri o Alexa, gli assistenti vocali che trovate in molti telefoni e dispositivi smart. Quando fai una domanda a Siri, il tuo messaggio audio viene convertito in testo che il computer può capire. Poi, le reti neurali analizzano la tua domanda, cercando di capire cosa stai chiedendo. Infine, Siri trova la risposta e la converte da testo a voce, parlando con te. Tutto questo avviene in pochi secondi!

Ma per affinché l’IA funzioni bene, serve molto più che algoritmi intelligenti. Ci vuole anche una grande quantità di dati. Questi dati sono il carburante dell’IA: più ne ha, e meglio può imparare. Ecco perché le compagnie di tecnologia spesso raccolgono molti dati.

Inoltre, per processare tutti questi dati, servono computer molto potenti. A volte, le attività dell’IA sono così pesanti che vengono eseguite su server speciali, che possono essere lontani dalla tua casa, e a cui accedi attraverso internet.

Ogni giorno, l’intelligenza artificiale sta imparando cose nuove e migliorandosi, grazie al lavoro degli ingegneri e alla potenza dei computer. Da aiutare i medici a diagnosticare malattie a guidare auto senza pilota, sta diventando un aiuto indispensabile nella nostra vita quotidiana. E la prossima volta che chiederete a Siri di raccontarvi una barzelletta, pensate a tutto il lavoro che c’è dietro quella semplice risposta!

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